Vedere oltre

C’è una bella differenza tra fare sport e arti marziali.

La notizia (di ieri, n.d.r.) è il rinvio delle Olimpiadi di Tokyo al 2021. Non era mai accaduto prima, in epoca moderna (cioè a partire dal 1896), con l’eccezione delle edizioni non disputate del 1916, 1940 e 1944 (vedi qui per un po’ di storia dei Giochi Olimpici). Questo per dire che l’epidemia di COVID-19 sta incidendo molto profondamente su ogni aspetto della vita sociale di tutti i cittadini del mondo.

A centinaia gli atleti sconfortati dalla notizia: il lavoro degli ultimi mesi, lo stress, le gare per qualificarsi… Tutto rimandato. Senza contare la totale sospensione della preparazione, viste le misure di chiusura adottate più o meno in tutti i Paesi.

Per alcuni, vista l’età, anche un solo anno di slittamento significa la possibile rinuncia; vuoi perché un altro anno di allenamenti intensi non riuscirebbero a sopportarlo, vuoi perché un banale infortunio sarebbe ulteriore motivo di ritardi nel recupero – e quindi nella preparazione.

Per altri, come i karateka, l’occasione aspettata da decenni è rinviata, nonostante la loro fosse comunque una presenza a tempo (perché il karate non sarà presente ai Giochi Olimpici 2024 e futuri). E dunque paiono vani gli anni di propaganda per il movimento, uno sforzo immane con un finale già scritto. Rispetto e onore a chi ha lavorato per l’obiettivo, per carità, e soprattutto per averlo raggiunto: posso solo immaginare lo sconforto e la frustrazione provati alla notizia…

Ma la frustrazione assale coloro il cui unico scopo è raggiungere la vittoria: e se non arriva?

Allora seguiranno abbandono, sgomento, perfino apatia allo sport. Come anche un rifiuto totale.

Mai come in questo periodo, la linea intrapresa da 20 anni a questa parte mi conforta: praticare, insegnare, non per essere un campione, uno più bravo di altri, bensì per avere uno scopo che vada oltre il raggiungimento di una performance, di una cintura o di un grado. Una pratica pura, da cui non ti aspetti niente altro che… la prossima volta, giorno dopo giorno, lezione dopo lezione.

Questo è vedere oltre.

Questo è lo zanshin (残心).

Chi pratica il Dō, non si aspetta nulla.

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